I
vostri racconti
A cura di Mauro Giovannoni
In questa pagina potete inserire le vostre esperienze ed impressioni (inviatele
a tornadoit@libero.it)
riguardanti incontri diretti o indiretti con tornado, trombe marine o altri
fenomeni atmosferici violenti. Nella vostra e-mail chiedete esplicitamente
di inserire la vostra testimonianza, così come l'avete scritta, in questo
spazio. Verranno solamente corretti eventuali errori di battitura ma non verrà
inserito alcun commento.
Salve a tutti, il 20 ottobre vi è arrivato un msg da un ragazzo che
si chiama Vassili. Beh io sono la sua fidanzata e l' estate scorsa abbiamo
avuto un' esperienza molto eccitante per lui, meno per me. Tutto inizia durante
una mattina apparentemente serena (le previsioni erano pessimiste ma tanto
non ci azzeccano mai!!!!) sicchè decidiamo di andare al mare sul Romito
(vicino a Livorno). Siccome ho una fifa pazzesca dei temporali, quando è
brutto tempo, sto sempre all'erta e riesco a sentire i tuoni anche quando
sono molto lontani da noi. Ed è proprio quello che ci stava accadendo:
dei nuvoloni (cumuli enormi) neri si stavano dirigendo, guarda caso verso
di noi. Io subito ho intimato a Vassy di andare via, ma lui nemmeno mi ascoltava
da quanto era contento. Ad un certo punto inizia a piovere. Tutti iniziano
a scappare (tranne noi ovviamente), ma quando la pioggia era insistente, e
il temporale, con tanto di fulmini, sopra di noi, beh finalmente siamo andati
via. Ora, siccome per scendere al mare bisogna improvvisarsi scalatori di
K2, vi lascio immaginare cosa voglia dire arrampicarsi come stambecchi su
una roccia dove non c'è un appiglio nemmeno a pagarlo, durante una
tempesta. Finalmente arrivati in strada le cose sono peggiorate ulteriormente.
I nuvoloni che erano sopra di noi stavano iniziando una "danza"
circolare su se stessi e c'era un forte risucchio dell'aria, mentre dal mare
si stava alzando tutta l'acqua a mo' di spirale. Dallo shock che mi sono presa
nel vedere che si stava formando una tromba d'aria su di noi, mi ricordo che
c'era uno scemo che stava gridando " Si dai formati su di noi!!!!!"(chi
sarà mai stato!!!!!!). Per concludere il mini - tornado non si è
formato per fortuna mia, perché c'erano le montagne, ma se disgraziatamente
il famoso imbuto fosse sceso sulla terra, io non so proprio che fine avremmo
fatto.
Sara
Inserito il
24 ottobre 2004
VORREI RENDERVI
PARTECIPI DI UN EVENTO DI CUI SONO STATO TESTIMONE NEL SETTEMBRE DEL 96 A
FANO (PU).
MI CHIAMO FLAVIO PETTI, SONO UN APPASSIONATO DI METEREOLOGIA E HO 21 ANNI.
QUEL GIORNO SULLA CITTA' SI ABBATTE' UN TEMPORALE DI MEDIA ENTITA' ;NULLA
DI SENSAZIONALE.
FINITO IL TEMPORALE, PERO', NOTAI DEGLI STRANI CAMBIAMENTI: IL CIELO SI RASSERENO'
E COMINCIARONO A GIUNGERE DA NORD DELLE NUVOLE BASSE, MOLTO VELOCI, CONTEMPORANEAMENTE,
SEMPRE VERSO NORD, IL CIELO SI FACEVA PLUMBEO.
AD UN TRATTO VIDI CHE UNA PORZIONE DI CIELO PLUMBEO, VERSO PESARO, SI FACEVA
GIALLO,MA IN UNA ZONA BEN DEFINITA, E CHE DEI FRACTOCUMULI SI MUOVEVANO VELOCEMENTE
VERSO EST E OVEST CON UN MOVIMENTO ROTATORIO.
COMINCIAI A SENTIRE IN LONTANANZA UNO STRANO RUMORE, COME QUELLO DI UN AEREO,
CHE MAN MANO SI AVVICINAVA. ISTINTIVAMENTE MI CHIUSI IN CAMERA E IN QUEL MOMENTO,
SI SCATENO' IL
PUTIFERIO. IL TUTTO DURO' QUALCHE SECONDO, POI IL CIELO SI RASSERENO' NUOVAMENTE.
FINITO IL TUTTO PRESI LA BICI E FECI UN GIRO PER VERIFICARE I DANNI E NOTAI
CHE ALMENO IL 50% DEGLI ALBERI ERANO FINITI GIU', IN MEZZO ALLE STRADE, OLTRE
A PARZIALI SCOPERCHIAMENTI DI CASE E CAMINI VOLATI VIA.
NOTARE CHE TALI DANNI ERANO PRESENTI PER UN RAGGIO DI ALMENO 3 KM,COSA CHE
MI HA STUPITO ALQUANTO, DAL MOMENTO CHE TALI FENOMENI AGISCONO SOLITAMENTE
SU PICCOLA SCALA.
QUELLO STESSO GIORNO A PESARO CI FURONO DEI FERITI, VOLATI VIA CON I LORO
MOTORINI E PARECCHI DANNI.
LA COSA STRANA E' CHE NON VIDI L' IMBUTO BENSI' UNA PORZIONE DI CELO COLOR
SABBIA, MOLTO LARGA,IN CONTRASTO CON LE NUVOLE PLUMBEE CIRCOSTANTI.
TUTTO CIO' ANTICIPO' DI QUALCHE GIORNO UN VIOLENTO NUBIFRAGIO CHE SI ABBATTE'
TRA CATTOLICA E SENIGALLIA.
VI SAREI LIETO SE MI DESTE MAGGIORI INFORMAZIONI SULL' EVENTO.
DISTINTI SALUTI.
Erano circa le
15 del pomeriggio quando da nord (direzione Gran Sasso) imponenti nubi torreggianti
scurissime si accostano alla città e si alza un vento piuttosto teso
che non lascia presagre nulla di buono. Già dalla mattinata si erano
sviluppati enormi cumuli attorno al bordo delle montagne circostanti. La giornata
era particolarmente calda.
Decido così di prendere riparo nel castello cinquecentesco. Passa poco
più di mezz'ora ed ecco che da nord quelle nubi scurissime sono alle
porte della città. Ma c'è di più! Il cielo ora è
nero pesto ed il vento è impetuoso. Ad un certo punto una violentissima
raffica fa letteralmente spalancare tutte le finestre del corridoio del castello.
Gli alberi fuori sono piegati fino quasi a spezzarsi sotto la violenza del
vento. Ecco che ora, come in un cocktail micidiale arriva un violento rovescio
di pioggia e grandine a rendere l'atmosfera ancora più cupa. Il vento
è ancora fortissimo con raffiche micidiali.
Non sò quanto sia durato. Credo 10-15 minuti o forse meno (il rovescio
invece durò più di mezz'ora), ma ricordo l'intensità
delle raffiche di vento erano micidiali, ed il cielo come non l'avevo mai
visto.
Alla fine dell'apisodio quello che trovai fuori era una distesa di rami e
foglie e detriti e una città mezza allagata!
Emiliano Rossi.
Ciao a tutti mi chiamo Emanuele e vorrei raccontare quello che è successo nelle vicinanze di Foggia (dove abito) il 24/05/03. Era una mattina poco nuvolosa la temperatura era sui 24-25 gradi e soffiava un debole scirocco. Verso le 11.00 il cielo si fece più scuro e iniziò una debole pioggerellina con qualche tuono in lontananza. Io pensavo che si trattasse di un altro debole temporale infatti verso le 12.30 usci' un timido sole. Solo verso le 12.45 iniziò il peggio. Prima di tutto vidi che grossi cb si muovevano verso il mare con uno sfondo di cielo blu verdino io avevo capito che stava succedendo qualcosa.A un certo punto questi cb iniziarono a roteare su se stessi sempre più forte finchè discese una grossa nube a forma di imbuto di un grigio inquietante. Questo fenomeno durò per circa 15 minuti lasciandosi alle spalle tantissimi detriti tra cui alcune roulotte scagliate a circa 300 metri; un'altra cosa è che tutta la notte tuonò e lampò. Insomma questa esperienza e stata in un primo momento brutta ma in un secondo bellissima perchè io non avevo mai visto un tornado in vita mia.
Emanuele
Mi chiamo Marco,
ho 13 anni e vengo dalla provincia di Verona.
Vorrei raccontarvi quello che è accaduto il 21 settembre 2001... già
dalla mattina il tempo non era dei migliori, circa 23 gradi ma che sembravano
molti di più con l'umidità presente nell'aria.
Nel pomeriggio abbiamo deciso di andare a fare una passeggiata nei pressi
di Villafranca. Ad un certo punto il cielo cominciò ad oscurarsi mentre
la temperatura era di 29 gradi con un umidità pazzesca...me lo sentivo
che stava per capitare qualcosa di grosso... Con i miei genitori abbastanza
preoccupati abbiamo deciso di andare a cenare dai miei nonni (visto che non
abitavano molto lontano da lì...). Siamo saliti in macchina e subito
fuori il paese notai che il cielo cominciava a venire verde e che una colonna
nera iniziava a scendere dalle nubi... non riuscivo a crederci che un tornado
avesse toccato il suolo a pochi chilometri da noi... in fretta e furia abbiamo
raggiunto la casa dei nonni e ci siamo barricati in casa. Ma dalla fretta
ci eravamo dimenticati di mettere la macchia nel garage ma ormai era troppo
tardi...il vento cominciò a soffiare ad una velocità di 220
km all'ora, con grandine grande come noci e pioggia fortissima!!!
Tutto questo durò circa 40 minuti che furono di panico per i miei due
fratelli terrorizzati da quel frastuono assordante proveniente da fuori (forse
la grandine e la pioggia che battevano violentemente sul tetto)
Ma lo stupore venne quando siamo usciti fuori nel cortile: la furia del tornado
aveva sradicato un grande noce che è caduto proprio sulla nostra auto
danneggiandola (il parabrezza era tutto ammaccato da un ramo dell'albero,
i vetri erano in parte crepati, i fanali erano letteralmente in frantumi e
si notavano diverse ammaccature provocate dalla grandine sulla carrozzeria),
il garage costruito con delle vecchie lamiere era parzialmente volato via
e contro la porta d'entrata della casa c'erano 30cm di grandine...!!!
nel nostro paese non era meglio: molte strade erano impraticabili per la caduta
di alberi, tegole e lampioni divelti... arrivati a casa abbiamo notato che
le tapparelle erano tutte forate dalla grandine e sul tetto mancavano molte
tegole portate via dal vento. Molti agricoltori ci hanno detto che almeno
tre quarti dei loro campi di pesche o di granturco erano andati persi ed ancora
oggi si vedono i segni di quella "tempesta" che ha lasciato sul
suo percorso in quella tremenda sera del 21 settembre 2001.
Distinti saluti.
Marco
Sono rimasto
alquanto impressionato dall'evento. Era la prima volta che vedevo una tromba
d'aria.
In questa estate torrida, per rinfrescarmi almeno psicologicamente, avevo
consultato alcuni siti internet su fenomeni metereologici, temporali ecc.
Senza farmi passare per esperto, imparai quali erano i segni premonitori di
una tromba d'aria. Ravvisandoli e riconoscendoli tra le nuvole, decisi di
seguire la possibile evoluzione. Io mi trovavo nella zona est di Novara (quartiere
S.Agabio, se dice qualcosa...).
La giornata era stata caratterizzata dal continuo passaggio di nuvoloni alternati
a schiarite, e ci si asperrava qualche scroscio violento. Poco dopo le 15
inizio' una pioggia non particolarmente violenta da uno dei tanti nuvoloni
(direi, con beneficio d'inventario, che non si trattava di un cb incus, se
ho appreso la terminologia, date le ridotte dimensioni che lasciavano intravedere
al lati zone libere da nubi).
All'inizio, insieme alla pioggia, cadde anche poca grandine e piccola (chicchi
sotto il cm). La pioggia prosegui' ancora per una decina di minuti (era una
pioggia che non avrebbe scoraggiato ad attraversare la strada senza ombrello,
se rendo l'idea) e quindi il margine della nube mi oltrepasso', restituendo
una nuvolosita' leggera, tipo cirri, con altri nuvoloni qui e la', che non
riuscivo a classificare se cb calvus o congesti (non vedevo la cima se era
ghiacciata o no, ne' c'erano fulmini evidenti). Vento assente.Verso est il
temporalino in allontanamento si mostrava come nuvolone nero nel quale non
riconoscevo nessuna delle formazioni di cui avevo letto (lowering ecc.), ne'
tracce di incus.
Notai pero', in basso, alcuni fractocumuli in rapido movimento. Mentre qualcuno
sembrava spostarsi lateralmente (verso nord) un altro paio stavano ruotando.
Continuai ad osservare per confermarmi il fenomeno. La rotazione era sempre
piu' evidente. I due fracto si avvicinavano sempre di piu' fino a
formare l'imbuto, che rimase con il profilo di un triangolo equilatero per
alcuni minuti, spostandosi un po' a destra e a sinistra. Infine abbastanza
imporovvisamente, si formo' la tromba che' si allungo' in pochi secondi; e
dopo pochi secondi ancora si videro i detriti sollevati dal suolo dei danni
che stava facendo (osservavo da un secondo piano, ma alberi e capannoni mi
impedivano di vedere il punto in cui la tromba toccava il suolo). Il vortice
si dissolse e riformo' due-tre volte, per poi sparire definitivamente.
Saputo, in seguito, dove l'evento aveva fatto i danni, posso dire che l'ho
osservato da una distanza di 1-2 km, e forse i movimenti iniziali dei fractocumuli
a non molto di piu' di un centinaio di metri.
Mi chiamo Paolo
sono di Roma ed ho trentasette anni. Quando ero piccolo trascorrevo le vacanze
a Rimini con i miei genitori e ricordo che l'agosto 1976 fu molto brutto infatti
il 19 "scappammo" letteralmente stufi di tanta pioggia e freddo.
Bene era il 3 agosto, erano circa le 22.30 e stavo tornando in albergo con
i miei genitori dopo avere trascorso una piacevole serata al Luna Park. Una
delle poche serate senza pioggia e freddo.
Mentre eravamo per strada improvvisamente si alzò un vento fortissimo che
fece volare tutti i tavolini dei bar, la gente scappava terrorizzata e dei
lampi rossi seguiti da boati furiosi hanno cominciato a squarciare il cielo.
Nel giro di pochi minuti a tutto questo inferno si è aggiunta una valanga
di acqua e grandine come non l'avevo mai vista prima. Fortunatamente riuscimmo
a rientrare in albergo anche se zuppi di acqua. Quando giunsi in camera, dopo
essermi asciugato, mi godetti uno splendido spettacolo visto che avevo la
finestra sul mare e ricordo che una nave che si chiamava DAVID SECONDO e che
faceva tutte le sere delle minicrociere lungo la costa non riusciva a rientrare
in porto.
Il vento infuriava, la pioggia veniva giù a catinelle ed i tuoni erano assordanti
. La cosa pià divertente e che ad ogni tuono si sentivano grida di spavento
dalle camere vicine.
Il giorno dopo il tempo era autunnale e la spiaggia era letteralmente devastata.
Buonasera, sono
un ragazzo di nome Enrico, abito a Badia Palesine (ROVIGO).
L'esperienza personale che vi sto per raccontare è stata anche menzionata
nel Tg nazionale poichè era veramente qualcosa di eccezionale. Era 7 luglio
del 2001. Già dalle ore 15:30 si presentavano dei temporali verso ovest (dalla
mia zona verso il Lago di Garda). Non avrei mai immaginato che dopo poche
ora avrei assistito ad un fenomeno temporalesco ti tale violenza da farmi
oggi pensare che sia stato il più forte temporale di tutta la mia vita.
Per tutto il pomeriggio la mia cittadina non era stata colpita da nessuna
tempesta.Verso le 22:30 di sera un imponente temporale si ergeva verso la
zona ovest (esattamente quella del pomeriggio). I fulmini erano così tanti
che provai a contarli:ne contai 67 in un minuto! Ma il "mostro"
non accennava a scatenarsi. Rimase esattamente 62 minuti fermo immobile nella
stessa posizione (cosa apparentemente impossibile eppure.....), senza raffiche
di vento, con un caldo afoso di circa 30 gradi. Alle 23:32 incomincò l'inferno.
Ci vollero pochi secondi, (una velocità incredibile, non avevo mai visto dei
cambiamenti climatici così rapidi). Il vento si alzò all'inverosimile ma non
pioveva ancora. Il tempo di scendere le scale e quando mi affacciai alla porta
(ovviamente chiusa ma in vetro in modo da vedere all'esterno) la recinzione
di casa mia, che distava a 5 metri dall'uscio, non era più visibile! La potenza
del vento era talmente forte che ormai pensavo"ecco ormai mi scoperchia
il tetto". Poichè abito in una zona frequentemente colpita da temporali
in estate, di nubifragi ne avevo visto molti, ma non come questo, era differente
dagli altri. La grandine e il vento, combinati assieme,
formavano all'esterno una nuvola, simile alla nebbia, ma con effetto"idropulitrice".
Dopo circa mezzora di inferno uscii dalla casa, fortunatamente ancora intatta
(aveva solo divelto qualche tegola), e trovai un'apocalisse. I paletti della
recinzione di acciaio che sostengono la rete erano stati storti! Piegati a
90 gradi! (posso garantire che non sono pali poco resistenti). I mie box in
alluminio veniciato (appositamente fissati al terreno, poiché mi era gia capitato
di trovarli divelti) risultavano sverniciati in parecchi punti, ma non ammaccati
per i colpi subiti dalla grandine, risultava assente la vernice proprio per
l'effetto "idropulitrice". La mia zona fu bloccata per tutto il
giono successivo poiché le strade erano bloccate da alberi divelti. Una particolare
cosa che mi impressionò fu quella di trovare gli alberi mancanti della corteccia
nel lato da dove proveniva il temporale. Parevano levigati da un falegname.
Le colture furono completamente rase al suolo, non rimaneva più nulla, le
vigne non avevano piu foglie e i tralci non erano spezzati bensì aperti a
metà. Fu uno dei pochi temporali che mi fece veramente impressione e paura.
I vecchi della zona raccontano che un fenomeno del genere non accadeva
dal 1956, anno in cui si manifestò una tromba d'aria.
Enrico
Sono Massimiliano dell'Aquila, ho 17 anni e voglio raccontarvi ciò che è accaduto il 31 Agosto 2000 nella mia città. Erano le 17:30 di un pomeriggio caldo e un pò afoso, caratterizzato da annuvolamenti che portavano qualche goccia. A ovest mi accorgo di una cosa stupefacente: si stagliava una nube con una cupola sulla sommità di colore verde oliva!!! Io dico ai miei amici:"Mò vè nà tromba d'aria!" E loro non mi credono. Dopo 5 minuti una folata di vento violentisima spoglia molti alberi delle foglie, subito dopo un'altra della stessa potenza ma di direzione diversa e dopo la terza inizia il finimondo! Pioggia di una violenza incredibile, visibilità nulla, vento di una potenza inaudità. Il tutto dura 30 minuti circa e l'evento si chiude con una forte grandinata. Il vento aveva raggiunto i 110-120 Km/h circa.Il paesaggio è stravolto, rami spezzati d'ovunque, detriti ecc...A pochi chilometri a ovest dell'Aquila questo evento (che non chiamerei tromba d'aria ma secondo me erano dei Downburst, ossia venti discendenti da una supercella) aveva scoperchiato dei tetti di case in via di costruzione! Nel centro città grossi alberi abbattuti che avevano distrutto automobili. E' l'evento meteo più bello a cui io abbia mai assistito in tutta la mia vita e rarissimo per la città dell'Aquila. Una cosa simile si verificò di nuovo nella notte tra il 4-5 Novmbre 2000.
Mi chiamo Paolo
Dell'Osso ho 14 anni e vengo da Lucca, anch'io voglio contribuire con il mio
racconto.
Il 3 giugno 2001 ero andato come sempre con la mia famiglia ed alcuni miei
amici al mare in Versilia. La mattina il mare era piuttosto mosso, il cielo
era annuvolato e il vento era abbastanza forte. Era dalla mattina che da nord-est
un temporale si stava avvicinando, notammo che alle 13:15 circa, il
temporale era effettivamente vicino a noi, all'incirca era verso Viareggio.
Noi eravamo un po'più a sud, comunque nella nostra postazione ancora nessuna
goccia. Era da tanto tempo che desideravo vedere una tromba d'aria: osservo
spesso tutti i temporali che vedo mentre mi accorgo che le persone che conosco
non danno molto peso a questi fenomeni, o almeno non quanto me. Quindi, quando
ad un certo punto una protuberanza iniziò a scendere lentamente dalle nuvole
(da lontano erano di colore blu scuro) io fui il primo ad accorgermene e avvisai
gli altri mentre mi godevo quello spettacolo. La protuberanza prese chiaramente
forma di un imbuto e, mentre era sempre a circa 1/3 dell'altezza che c'era
fra la nuvola da cui era nata e il suolo, mi sembrò che rallentasse fino a
fermarsi per un attimo. Quell'attimo durò circa 5 secondi, dopo di che, ad
almeno il doppio della velocità che aveva prima, l'imbuto arrivò a terra e,
dopo circa 5 secondi in cui constatai che aveva sicuramente toccato il suolo,
la tromba svanì con mio grande dispiacere. Il temporale intanto andava verso
ovest, quindi verso la catena montuosa delle Apuane. Dopo circa 1 minuto dalla
tromba d'aria mi accorsi che vi era anche un principio di un'altra tromba
d'aria, questa volta molto più snella. Questa, mentre il temporale si avvicinava
ai monti, si inclinò fortemente fino a svanire, molto lontana dal toccare
terra. Dopo questo spettacolo cominciò a piovere piano, ma con gocce molto
grosse. Tornato a casa vidi al telegiornale le conseguenze dell'accaduto:
una decina di feriti. Perciò realizzai che quella tromba doveva di sicuro
aver toccato terra per più dei 5 secondi in cui ho osservato il condensamento
della nube ad imbuto. Spero che il mio racconto sia stato utile, vorrei tanto
riassistere a un'altra manifestazione di questo stupendo fenomeno.
Paolo Dell'Osso
Scrivo per rendervi
partecipi di un evento di cui sono stato testimone, avvenuto nella zona tra
Ronchi e Cinquale in Versilia la sera del 30 agosto 1978, verso le 21.15.
Ricordo che la prima cosa che notai furono gli enormi cumulonembi provenienti
dal mare, carichi di elettricità statica che si manifestava con continui lampetti
tra nube e nube anche ad alta quota. Non appena la tempesta ci ebbe raggiunto,
proveniente da NW, iniziarono le violentissime precipitazioni. Ricordo che
in meno di cinque minuti cadde tanta acqua e grandine da trasformare il nostro
giardino sabbioso in un laghetto! Contemporaneamente sentimmo un rumore violentissimo
sormontare il già fortissimo rumore della grandine che urtava le persiane
di casa, mentre noi ci eravamo barricati in cucina. Dopo qualche attimo, il
silenzio. Una volta all'aperto, la prima cosa che mi colpì furono le luci
dei paesini di montagna sovrastanti Massa: tutta la pineta che in precedenza
ne impediva la visuale sembrava essersi dissolta! Il tornado aveva arrecato
danni gravissimi all'intero litorale: stabilimenti balneari rasi al suolo,
ricordo un pattino scagliato dal bagnasciuga a 150 metri oltre la strada del
lungomare, decine di ettari di pineta abbattuti. L'energia elettrica fu ripristinata
solo dopo tre giorni. A testimonianza della potenza del fenomeno ricordo un
enorme pino marittimo non sradicato ma il cui tronco fu strappato a circa
metà, per cui la chioma fu scagliata lontano mentre il tronco rimase al suo
posto, spezzato a circa 8 metri d'altezza. A memoria del fenomeno è stata
anche posta una lapide presso la chiesetta di San Domenichino, in località
Poveromo.
Cordiali saluti Ing. Luca Neri
salve a tutti,
mi chiamo Federico abito a Padova e sono uno studente. Ho 16 anni e voglio
raccontarvi quello che ho visto il 20 luglio del '99. Erano più o meno le
4 del pommerriggio ed io ero a casa con mia mamma. L'aria era piuttosto afosa
ed il cielo grigio. Verso le 4 e 30 le nuvole nel cielo cominciarono a cambire
colore e a girare su se stesse come uno stormo di uccelli. Nell'arco di pochissimi
secondi scoppiò l'inferno!!! Cominciò a tirare un vento potentissimo, i vasi
del mio terrazzo cominciarono a spostarsi e poi a cadere frantumandosi. Nel
frattempo le porte delle altre case cominciarono a sbattere violentemente
e le foglie degli alberi a staccarsi per poi volare in aria. Preso dal
panico entrai immediatamente in casa con mia madre, e chiusi tutte le finestre.
Ad un tratto sentii un fischio semplicemente terrificante. Nonostante ciò
non potei arrestare la mia curiosità: tirai su una persiana per vedere
quale orribile cosa si stagliava fuori dalla mia abitazione. Vidi una nuvola
conica di colore grigiastro che ruotava freneticamente sul suolo circa a 300
metri da me. Poi chiusi la persiana e sentii i primi detriti che arrivavano.
Il tutto durò circa 10 minuti, ma a me ne sembrarono 100!!!
Caro Mauro,
Ti scrivo nuovamente innanzitutto per inviarti due immagini di trombe d'aria
che ho scattato alcuni anni fa.. Devi sapere che l'hobby che prediligo è la
fotografia meteorologica. Ormai sono molti anni che pratico questo hobby e
io solo so quanti bellissimi soggetti mi sono sfuggiti perché non avevo a
portata di mano la macchina fotografica. Ma in molte occasioni però sono stato
pronto ad immortalare molte interessanti immagini. Quelle che ti invio (vedi
l'allegato) sono due episodi accaduti in circostanze molto diverse. La prima
tromba d'aria (Fig.1) è stata fotografata sulle colline di Anguillara Sabazia,
una località in provincia di Roma che si affaccia sul Lago di Bracciano. La
fotografia non rende molto perché non ho avuto il tempo di mettere a fuoco
bene il soggetto. La tromba d'aria in questione è stata immortalata nel mese
di Ottobre del 1999, è durata circa 15/20 secondi. Il temporale che l'ha generata
non era di particolare intensità. Ricordo che per circa un'ora prima della
formazione della tromba, sotto la base del cumulonembo giravano vorticosamente
cumulus fractus e saltuariamente scendevano delle protuberanze a forma di
imbuto.Non vi erano state precipitazioni di particolare intensità ma ricordo
che era presente vento a raffiche, alcune abbastanza forti.
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Fig.1 | Fig.2 |
La seconda tromba d'aria (Fig.2) l'ho fotografata nel gennaio del 1998 a Sestri
Levante in Liguria. Ricordo che la settimana precedente al fenomeno era stata
assai perturbata e ogni giorno, verso il pomeriggio, si sviluppavano temporali
che portavano intense grandinate. Anche il temporale che ha generato la tromba
d'aria fece cadere per una buona mezz'ora grandine in quantità. In verità
posso dirti che questa tromba marina è abbastanza particolare: infatti, è
una tromba marina che viene definita "tornadica", ossia che le sue
origini non sono dovute ad un temporale creatosi sul mare. Infatti prima di
questa, c'era stata un altra tromba d'aria, con un cono più marcato, quindi,
a mio parere, più potente, ed era stata generata dal medesimo temporale, con
l'unica differenza che era "caduta" a terra sui terreni circostanti.
Quindi questo temporale aveva generato due trombe d'aria, ma essendo il cumulonembo
posizionato tra costa e mare, la prima è stata generata in terra l'altra in
mare ma con la medesima evoluzione. Ricordo che appena la prima tromba d'aria
perse di intensità, da una piccola protuberanza, già presente durante la prima
tromba, scese repentinamente la tromba marina e si stagliò in mare con tutta
la sua intensità. Il fenomeno durò circa 20 minuti, dopodiché come si vede
nella foto, perse intensità anche lei e si spezzò in due parti prima di concludersi
riunificandosi in un piccolo tornadino di diametro molto più piccolo. Spero
che le foto ti siano piaciute e che siano all'altezza di quelle che ho visto
nel tuo sito e se riterrai opportuno sarei lieto di vederle pubblicate.
Cari Saluti.
Tommaso Diana 23 Luglio 2001
Sono un appassionato
di meteorologia da quasi una decina d'anni e seguo più attivamente in particolare
uno dei fenomeni che ritengo più affascinante: le trombe d'aria. Ho conosciuto
poco tempo fa il suo splendido sito internet dove ho scoperto che questa passione
per i tornado non ha colto solo me. Le scrivo non solo per mostrarle le mie
più sincere congratulazioni per il suo sito pieno di ricchissimi contenuti
ma anche per segnalarle uno strano avvenimento di cui sono arrivato a conoscenza.
Come ogni anno recentemente ho trascorso le mie ferie in Abruzzo, precisamente
nella località marina di Silvi. Come accade spesso, quella zona è stata intressata
da un area di bassa pressione che portò dal 6 al 9 luglio un pò di nuvole
e qualche rovescio, ma mai a carattere temporalesco. Il giorno 10 a Silvi
Marina si ristabilì l'alta pressione che per mia fortuna ventilò la zona in
modo da diminuire l'umidità nell'aria. Trascorsa piacevolmente quella giornata,
il giorno dopo vengo informato di un fatto veramente casuale avvenuto a Lanciano
in provincia di Chieti, da alcuni conoscenti che hanno vissuto l'esperienza.
In questo paese poco, distante da Silvi, avvenne un putiferio. Il giorno martedì
10 nelle prime ore del pomeriggio si sparse la voce che entro la serata, precisamente
alle 18:00, Lanciano sarebbe stata colpita da una tremenda tromba d'aria.
Quando i miei amici mi raccontarono ciò rimasi molto sorpreso, poiché sappiamo
bene entrambi che l'arrivo di un tornado si può stabilire dopo il suo avvistamento
e cercare di ipotizzare la sua traiettoria, oppure studiare l'evoluzione e
la veemenza di un determnato temporale. Alla luce di questo mi chiedo chi
può essere stato questo veggente che ha potuto ipotizzare un fenomeno come
questo. Ma la cosa più incredibile è che in quella giornata a Lanciano non
vi fu una goccia d'acqua e la mattinata era addirittura soleggiata. Questa
era proprio previsione campata in aria e lo si è capito proprio da quella
assenza di nubi a sviluppo verticale durante tutta la giornata. Ma in ogni
caso i poveri abitanti di Lanciano, sotto l'influenza delle immagini dei telegiornali
riguardo alla tromba di Arcore due giorni prima, presero per buona l'insolita
previsione partita forse da qualche spiritoso che voleva divertirsi a far
spaventare la gente. Ebbene per tutto il pomeriggio fino a tarda sera tutti
i Lancianesi si erano barricati nelle loro abitazioni, molti dei quali si
misero a pregare perchè il santissimo li risparmiasse. Queste testimonianze
vengono da parecchie persone che ho intervistato per fare un pò di chiarezza
sulla vicenda. Molte persone sostengono che la campana della chiesa suonò
per circa un ora e più per avvisare gli abitanti del pericolo imminente, altri
sostengono che il curato della chiesa principale suonasse le campane perchè
in quel paesino c'è l'antica credenza che le onde emesse dalle campane rompessero
le nuvole, che in quel momento erano perlopiù strati o altostrati che ricoprivano
il cielo. A questa previsione credettero anche i carabinieri e i vigili del
fuoco che in stato di massima allerta fecero sgombrare cappannoni e insediamenti
industriali del luogo. Ma non è tutto, c'è un altra cosa ancora più divertente
che mi fece sorprendere ancora di più: durante quella giornata infatti, verso
sera, stava ritornando a Pescara il pullman Pescara-Perugia e che ci creda
o no, anche i passeggeri di quel autobus sapevano del tornado di Lanciano.
Quindi quella strampalata notizia era arrivata addirittura ad un'altra regione.
Questo insolito fatto sconcertò i poveri abitanti di Lanciano che dopo essersi
presi uno spavento non indifferente, scoprirono di essere stati presi in giro.
A questo punto il mio racconto è terminato ma non ho certo chiara l'intera
vicenda e di come soprattutto la notizia sia potuta addirittura arrivare fino
a Perugia. Adesso le sto scrivendo dalla mia abitazione Romana perchè aimè,
le ferie finiscono anche se proprio tre giorni fa ho ricevuto telefonate da
conoscenti che stavano vivendo la stessa medesima situazione a Silvi Marina.
Non penso che la regione Abbruzzo abbia inaugurato per prima il primo centro
di previsione tornado e anche se l'avesse fatto, non sta ottenendo buoni risultati.
Tommaso Diana
20 Luglio 2001
Ciao Mauro,
sono Alberto81 e scrivo da Campolongo Maggiore, un paese in provincia di Venezia
ma confinante con quella di Padova. Ho scoperto da pochi giorni il tuo bellissimo
sito e voglio contribuire anch'io con questo racconto. La giornata del 23
Giugno 1997 è sicuramente quella che più mi ha colpito durante la mia decennale
esperienza da meteoappassionato. La notte precedente a quel giorno si presentava
come tante altre, tipica di una situazione instabile: nubi sparse, per lo
più stratocumuli, qualche irrilevante pioggia e minima elevata assieme a un
po' di afa e foschia. Sempre nella notte, qualche debole lampo verso il mare,
ma fenomeni molto distanti dalla mia postazione. Non ci feci molto caso e
me ne andai a letto, col pensiero che all'indomani avrei trovato la solita
afa pretemporalesca. Invece mi alzai di buon mattino per andare a Padova con
un mio amico, ma come non potevo accorgermi che qualcosa non andava? In casi
del genere, allora, prendo e vado sopra l'argina destro del fiume Brenta che
si trova dietro casa, e da lì ho un'ottima visuale a sud e ovest. La visibilità
quella mattina era assolutamente eccezionale per il periodo e spirava un insolito
fresco vento da sud che generava in me sensazioni indescrivibili: alcune raffiche
erano quasi fredde, altre calde, il tutto in un contesto di ottima visibilità
irreale con un cielo assolutamente limpido e sereno mentre io, dall'argine,
credevo di poter osservare già qualche indizio di temporale. Però, prima di
scendere, notai che da sud stavano avanzando i primi sfilacci di cumuli caratterizzati
da rapide evoluzioni ed involuzioni, forse anche a causa di quello strano
vento meridionale. Era ormai primo pomeriggio quand'ero tornato da Padova.
Il vento era girato a levante e lo considerai un fatto normale, ma l'atmosfera
si era decisamente instabilizzata: l'attività cumuliforme era diffusa e localmente
intensa; il sole compariva a sprazzi, a volte accompagnato da un po' di pioggia.
Verso le 18 da SW cominciavo a sentire i primi tuoni e il cielo assumeva una
tinta blu-scuro, resa ancora più significtiva da un'effimera calma di vento.
Alle 18,30 era ormai visibile la base del cumulonembo ma, fino a quell'ora,
a causa di altre nubi, non ho mai avuto occasione di vederne la sommità, che
mi avrebbe fornito maggiori indicazioni sullo spostamento, estensione ed intensità
del sistema. Ma non aveva molta importanza a quel punto: mentre valutavo la
consistenza delle virghe, dritto a me ebbi l'immensa fortuna di vedere la
formazione di una tromba d'aria. Ho avuto due, forse tre secondi di blocco
psicologico mentre osservavo stupefatto il cono, perfettamente simmetrico,
che cominciava a scendere dalla base del Cb. Subito presi la macchina fotografica
e andai sopra l'argine, da dove scattai una foto al cono, ma un boschetto
ai piedi della scarpata mi impediva di vedere la linea dell'orizzonte. Allora,
corsa veloce di 200 metri lungo l'argine per arrivare in un buon punto di
osservazione. La mia fatica era stata premiata: verso sud vidi le incredibili
evoluzioni di una, due e a volte addirittura tre trombe d'aria che si stavano
incrociando e sovrapponendo tra loro. Uno spettacolo magnifico immortalato
da due foto che sono riuscito a scattare nonostante la mia più che comprensibile
euforia. Le proboscidi avevano lo stesso colore del Cb: un blu scuro che risaltava
bene tra le virghe che in quel punto fortunatamente non erano molto dense.
Per qualche istante le trombe toccavano anche terra ma non vedevo polveroni
o fenomeni simili a causa dell'elevata distanza dal mio punto di osservazione:
almeno una decina di km, ma era come se fossi lì vicino, tanto belle ed affascinanti
erano: apparivano alla mia vista come dei fili blu che curvavano in una maniera
incredibile, si dissolvevano e si riformavano subito. Pazzesco ragazzi!!!
I tornadi si manifestarono per circa 4 minuti interessando una porzione molto
ristretta del Cb, il quale comunque era veramente di enormi dimensioni. All'incirca,
hanno interessato la zona Correzzola-Cavarzere (estremo SE della provincia
di Padova). Nel frattempo il temporale si era unito ad un altro sistema proveniente
da Venezia e aveva così accumulato una notevole energia, evidenziata da un
susseguirsi continuo ed ininterrotto di tuoni: per 20 minuti neanche un secondo
di silenzio, tanto che quasi si faticava a distinguere i tuoni
stessi a causa della loro eccezionale frequenza. Mi stavo chiedendo come mai
i fulmini fossero così rari ed ecco comparire, proprio sopra di me, l'incudine
bianco brillante del Cb che risaltava meravigliosamente in mezzo ad altocumuli
e stratocumuli più scuri presenti un po' ovunque. Al termine della giornata
la supercella si era dissolta sul posto. Al tramonto resisteva solo un piccolo
addensamento con delle virghe e qualche tuono soffocato a ricordarmi l'eccezionalità
di un temporale indimenticabile, anche se questo non ha voluto onorarmi con
una sua visita. Purtroppo, le tre foto sono risultate essere di scarsa qualità,
perchè non ho una macchina con il teleobiettivo. Si vedono dei sottili fili
blu poco visibili a causa delle virghe. TV e giornali locali non hanno
riportato nulla dell'accaduto: forse le trombe hanno interessato i campi agricoli
senza provocare danni rilevanti.
Caro Mauro, ti fornisco un'altra segnalazione di tornado. 7 Settembre 2000,
ore 20 circa sempre da casa mia, a Campolongo Maggiore, lo sfondo luminoso
di un lampo mi permette di vedere un pauroso principio di tornado (funnel
cloud?) verso W a circa 3-4 km di distanza: era già parecchio scuro,
ma con il lampo si poteva notare il ragguardevole diametro del cono, che comunque
aveva le pareti un po' sfilacciate e non liscie tipiche dei tornado all'opera.
Tempo una decina di secondi, un secondo lampo fa vedere la tromba che si sta
dissolvendo e che, apparentemente, trasla verso W (l'intenso Cb causa del
fenomeno infatti proveniva dal mare, cioè da est, ma non so se questo c'entri
molto). Non ho visto l'iniziale formazione del cono e non so neppure se abbia
toccato terra (al primo lampo era ancora staccata dal suolo, ma ci mancava
davvero poco perchè lo sfiorasse). Anche in questo caso non ho sentito notizie
di danni, se non quelle di violentissime grandinate sulla città di Padova
(parabrezza delle auto sfondati). Da notare le diversità col caso precedente,
in cui eravamo partiti con ottima visibilità, vento e sereno. Il 7 Settembre
2000, invece, la mattinata era cominciata con diffuse nubi basse, afa, foschia
e aria calma.
Ciao Mauro.
Nel mio paese (10 km.da Padova), una volta c'è stata una tromba d'aria. Era
il 10 Giugno 1989, giorno del mio quinto compleanno! Quel giorno lo ricorderò
sempre per il caldo e il mal di testa che avevo. Io infatti sono un pò meteoropatico
e sentivo nell'aria che sarebbe successo qualcosa di strano....
Ero andato a mangiare dai miei nonni ma, di fatto, non ne avevo voglia e i
miei genitori mi portarono a casa. Io andai a letto, e mi svegliai quando
la tromba d'aria passò sopra la mia casa. Ti dico ciò che mi hanno raccontato
i miei genitori.
-"Erano le 15:30 quando arrivò un temporale; sembrava innocuo però, il
solito vento,qualche tuono e un pò di pioggia......ma alle 15:45 arrivò il
FINIMONDO!!!!!!!! Dalle nuvole si stacco una tromba d'aria e in 2 minuti danneggiò
numerose case, poi fu la volta della nostra e dei nostri vicini. Per fortuna
ci distrusse solo il tetto, ma che SPAVENTO. Era davanti ai nostri occhi!
La nonna stava per svenire...La cosa che mi colpì, disse mio papà, era che
non seguiva una traiettoria, ma si muoveva a caso. Inoltre non ci fu grandine,
solo un pò di pioggia, e tanto FREDDO".
Io ipotizzo che fosse stato un F1-F2 al massimo, e sarà stato sicuramente
causato da un contrastro tra aria calda di matrice africana, e aria fredda
Nord-Occidentale.
E' da quando ho 10 anni che osservo i temporali, e ti posso dire che qua nel
Veneto i temporali più violenti si hanno in Giugno e a fine Agosto inizi Settembre.
In Giugno i temporali più violenti si hanno di solito dalle 14 alle 17, in
Agosto anche di sera. Almeno un principio di tromba d'aria qui me lo becco
ogni anno. La perturbazione temporalesca più violenta, l'ho vista 11 anni
fa: 5 temporali grandinigeni di notte, uno dietro l'altro. Che roba, non si
riusciva a dormire!!!!! Il chicco di grandine più grosso che ho mai visto
è stato durante una linea di groppo il 7 settembre 2000: circa 2 cm.!!!
Spero di esserti stato d'aiuto per la tua ricerca.
Nikos
Sono Maurizio
di Martignano in provincia di Lecce. Ho assistito alla formazione di un tornado
il 18 Dicembre del 1999. Il tornado si è formato verso le 12.00, ma procediamo
con ordine. La notte precedente era stata caratterizzata da temporali con
forti rovesci di pioggia e con vento a raffiche da SSE, la mattina inizia
con un cielo nuvoloso per nubi prevalentemente cumuliformi e vento debole
o moderato da Sud; col trascorrere delle ore si nota l'intenso sviluppo verticale
delle nuvolosità con la formazione di cumulonembi. La cellula temporalesca
che originerà il tornado si sviluppa verso Sud rispetto al punto di osservazione.
Mi ha impressionato la velocità con la quale il cumulunembo si è sviluppato
in altezza (chissà che intensità hanno raggiunto le correnti ascendenti all'interno
della cella!). Il temporale si sposta sulla direttrice SO-NE, dall'intervallo
lampo-tuono deduco che la distanza deve aggirarsi intorno ai 17-20Km dal mio
paese. Alla base del cumulunembo si nota la presenza della classica nube a
parete, e proprio da questa struttura si sviluppa il vortice, l'imbuto che
lentamente si porta verso il suolo. A questo punto corro sul terrazzo per
vedere meglio lo spettacolo: si tratta proprio di una tromba d'aria! Mai vista
dal vivo! Il vortice ha un aspetto piuttosto sinuoso e cambia spesso forma,
ora allungandosi, ora raccorciandosi e divenendo più tozzo, in questa fase
il temporale è più vicino ( 8-10 Km).
La tromba non sembra mai toccare il suolo, anche se ho avuto notizia di alcuni
ulivi sradicati e di altri danni non particolarmente ingenti e comunque su
una superficie non molto estesa.
Mi chiamo Riccardo Manzini, ho 13 anni e sono un appassionato di meteorologia e di tornado.Voglio raccontare cosa è successo il 30 giugno 1998 a Reggio Emilia, la mia città. Era una calda e afosa giornata d'estate e verso le 15 e 30 iniziarono ad avanzare all'orizzonte enormi cumulonembi. Man mano che le nubi si avvicinavano il cielo si oscurava in una maniera impressionante. Il cielo così si oscurò completamente assumendo una colorazione grigio verdastra. Dopo qualche minuto si scatenò l'inferno. Un vento spaventoso, (i giornali scrivono con raffiche anche di 140 km/h) si abbattè sulla città accompagnato da pioggia torrenziale. La pressione era così tanta che non si riuscivano a chidere i vetri delle finestre. Dopo un attimo alla pioggia e al vento si aggiunse anche la grandine: ma non grandine normale, grandine dal diametro di 7 cm! Dopo la super tempesta si sono contati i danni: una strage di alberi abbattuti, tra cui alcuni enormi che hanno bloccato il traffico, cartelloni pubblicitari e mega cartelloni di cemento abbattuti, parecchie stalle, fienili e case di campagna danneggiate o abbattute, strade allagate e parecchi danni provocati anche dalla grandine. Sono stati registrati anche 30 feriti più o meno gravi. Non so se si sia sviluppato qualche tornado ma le condizioni non erano certo sfavorevoli! Le raffiche più intense sono state comunque lungo tutto il tragitto della Via Emilia.
Scrivo per offrire
una mia piccola testimonianza sul tornado che colpì l'11 settembre 1970 il
Veneto ed, in particolare, l'effetto disastroso che esso ebbe nella laguna
veneziana. Preciso che il tornado colpì l'isola di S. Elena, luogo dove sono
nato e dove vissi sino all'età di quindici anni (mi trasferii a Mestre il
1° settembre dello stesso anno). Saputo, l'indomani, della tragedia accaduta,
mi recai immediatamente a S. Elena (lì avevo lasciato molti amici) per rendermi
personalmente conto di quel che era successo. Il Tornado arrivò (ore 21,00)
nell'isola all'altezza del pontone d'approdo dei mezzi pubblici e fu lì che
provocò l'affondamento del mezzo navale, dove trovarono la morte, se ricordo
bene, trenta persone. Ascoltai, allora, la testimonianza di un sopravvissuto
al disastro, il quale raccontò che, all'improvviso, durante un forte temporale,
vide l'acqua attorno al natante alzarsi per molti metri, sentire il natante
stesso sprofondare sul fondo della laguna (tre, quattro metri di profondità)
per essere poi ricoperto dallo stesso muro d'acqua: il tutto in pochi secondi.
In altre parole una sorta di biblica separazione delle acque. Lui riuscì
a salvarsi perché, in quel momento, era all'aperto, nell'angusto ponte vicino
alla cabina di comando, pronto a scendere; per chi si trovava all'interno
non ci fu, purtroppo, scampo. Il tornado proseguì la sua tragica corsa, abbattendo
molti alberi, scoperchiando case e, in almeno un caso, riuscendo persino a
demolire, oltre al tetto, anche parte della muratura portante. Fu uno spettacolo
angosciante, mai dimenticato. Un'ultima indicazione: l'imbarcazione che affondò
non era propriamente una nave taxi, bensì un mezzo navale di trasporto
di pubblica proprietà e di media stazza (descrizione orientativa: lunghezza
21 metri, larghezza 3 e mezzo, 21 tonnellate di peso, capienza 160 persone),
da noi veneziani comunemente chiamato motoscafo anche se, credo,
incapace di raggiungere i 20 km/h.
Grazie per l'attenzione ed a tutti cordiali saluti.
Bologna, 30/07/00,
Francesco Vettori.
Volevo segnalare, al fine di un confronto con il tornado che ha colpito Vicomero nei giorni scorsi, il tremendo tornado che si abbattè sulle province di Piacenza e Parma il 4 lugio 1965 terminando la sua corsa a Torricella di Sissa che fu letteralmente rasa al suolo. Il numero dei morti fu di 5 a Torricella ma altre 4 furono le persone uccise lungo il percorso del tornado a partire da Fiorenzuola, e di queste 3 morirono sulle proprie auto mentre transitavano sull'autostrada del sole scaraventati dalla forza del vento ad almeno un centinaio di metri dalla sede stradale. Nella stessa giornata in tutto il Nord si contarono tra 17 e 18 morti dal Piemonte al Veneto tutti causati da trombe d'aria o comunque da fortissimi temporali comunque non paragonabili a quello che colpì la bassa che, osservando la tabella da lei pubblicata definirei un F4-F5, mi corregga se sbaglio. Grazie, Salmelli Daniele
Caro
Mauro,
potrei contribuire anch'io anche se, per ora, sfortunatamente
senza foto. Difatti mi è capitato più volte (da circa dodici anni a questa
parte: una sorta di evento ciclico e puntuale) che nell'ultima decade di agosto,
in quel di San Giuliano Mare (che è la prima frazione di Rimini a nord del
Porto Canale e compresa tra questo e la foce del Marecchia) quel che si aspettava
per il solito acquazzone estivo si tramutava invece in una vera e propria
tromba d'aria con sabbia portata dappertutto, rami spezzati e casini vari:
e dal terrazzo dell'albergo, o da altre posizioni anche solo di poco soprelevate,
ricordo chiarissimamente di aver osservato come dal mare avanzasse la trombetta
d'aria, con la sua forma classica, che a vederla da lontano, col cielo già
grigio ma ancora senza percepire una bava di vento, faceva quasi ridere! Poi
si cominciava a sentire il vento, via via sempre più forte, poi ancora ci
si tappava tutti al chiuso finchè non si era certi che la cosa non fosse passata
del tutto. Perchè al primo momento di calma che ritornava, alcune persone
del posto dicevano: "aspettate, siamo nell'occhio". Non so quanto
fondamento avessero queste loro affermazioni: certo i fatti son quelli che
ti ho raccontato. Purtroppo non ho mai pensato di fotograare questi fenomeni.
Una
volta ricordo anche che una cosa analoga (ma una volta sola) è capitata a
San Polo dei Cavalieri. Anche di questa non ho foto.
Mi chiamo Flavio Pons, ho 13 anni e voglio descrivervi la terribile tempesta che ha accompagnato il violento tornado che si è abbattuto lunedì 3 luglio 1995 sui paesi di Cividino e Palazzolo all'Oglio. Mi trovavo in macchina coi miei nonni nei pressi di Rogno (Valcamonica); erano le 17.45, l'aria era ferma, calda, umida, opprimente. Improvvisamente, al disotto delle poche nubi già presenti, hanno cominciato a rotolare grossi mammatocumuli di colore verde; l'aria si è raffreddata all'improvviso. Poco dopo violente raffiche di vento sugli 80 km/h accompagnavano una violenta precipitazione di pioggia e grandine delle dimensioni di una noce. Il tempo di arrivare a Lovere che il temporale era già finito. Ricordo che a quel punto la nonna ha voluto cominciare a cucinare la trota e mi ha mandato sul terrazzo a prendere della salvia (o meglio,ciò che ne rimaneva);erano le 18.00. Appena uscito le raffiche hanno ripreso a soffiare più violente di prima nella direzione del temporale, accompagnate come da un tuono lontano e ininterrotto. In quel momento i due paesini erano colpiti dalla tromba; successivamente ho incontrato un signore che mi ha descritto il tornado come "una palla di fuoco che rotolava facendo un rumore spaventoso".
Manfredonia, lì 08/07/2000
Salve, mi chiamo
Silvia, ho 23 anni e abito a Manfredonia in provincia di Foggia. Sono un'appassionata
di meteorologia e sopratutto di questi potenti fenomeni quali i tornado. Vi
scrivo per raccontarvi ciò che mi è successo il 25 agosto 1994. Erano le 11,30
quando decisi di fare un giro sulla nuova moto di mio fratello. Faceva molto
caldo ma non tirava un alito di vento. Il cielo era coperto. Giunti presso
la spiaggia di Siponto notammo che i bagnanti si affrettavano ad andare via.
Al momento non capimmo il perchè di tanta concitazione. Come d'istinto mi voltai
a guardare il cielo alle mie spalle e vidi una massa di nuvole grigiastre
rotolare vorticosamente verso di noi e sentii il vento aumentare d'intensità.
Erano le 12.05 circa. A quel punto invitai mio fratello a ritornare subito
a casa ma lui, pensando che fosse solo un temporale in arrivo, trovò
anche il coraggio di fermarsi dal giornalaio per comprare un quotidiano locale.
Giunti a circa 300 metri da casa ormai non era più possibile tenere gli occhi
aperti e mantenersi in equilibrio. Mio fratello mi invitò ad andare a
casa a piedi mentre lui avrebbe pensato a ripararsi da qualche parte con la
moto. Io presi il giornale e lo misi in testa per proteggermi dal fango e
dai detriti che volavano impazziti. Mi misi a correre, attraversai la strada,
dove molte auto si erano fermate, ma una folata di vento mi costrinse ad attaccarmi
ad un palo della luce. Finalmente, quando giunsi a casa, tutto era già terminato.
La corrente elettrica era saltata così come molte fogne. Appena misi piede
in casa ero nera e tutta sporca di terra e fango. Cercai di fare una doccia
ma appena aprii il rubinetto l'acqua veniva a fiotti ed era di un
colore giallo-nero. Quel giorno nella provincia di Foggia si contarono 1 morto
e una quarantina di feriti. Ci furono dei danni a palazzi ed alberi e cartelloni
pubblicitari divelti. Non dimenticherò mai questa brutta, ma emozionante,
avventura. Vi invio una foto di quel giorno, pregandovi di inserire la mia
testimonianza così come l'ho scritta e di vederla al più presto pubblicata.
Tanti auguri per il vostro sito che ho trovato veramente interessante ed esauriente.
Buongiorno, Il mio nome e Dean GILL, ho 35 anni, abito a Ginevra in Svizzera. Sono studente al Politecnico federale di Zurigo nel dipartimento delle scienze forestali. L'undici settembre del 1970 sono stato testimone del tornado che si e abbattuto su parte del Padovano e della provincia di Venezia. Avevo solo 5 anni ma mi ricordo benissimo del rumore del tornado che è passato a 200 metri dalla nostra casa! Doveva essere la fine del pomeriggio, stavo aiutando mia nonna che dava da bere alle sue piante sul poggiolo. Il cielo stava diventando scuro e sembrava che un temporale fosse sul punto di abbattersi sulla città di Padova (mia nonna abitava nella periferia sud della città). Ad un tratto abbiamo avvertito uno strano rumore, come un fischio. Mia nonna disse che poteva essere il rumore del treno che va da Padova a Abano, di solito quando si sente bene il rumore del treno significa che il tempo sta per guastarsi. Il problema era che questo rumore non assomigliava molto a quello del treno. Questo si faceva più vicino e si trasformava in una specie di urlo molto inquietante. A parte quel rumore tutto era calmo, l'aria era opprimente, il cielo era quasi nero. Faceva talmente scuro che la casa di fronte alla nostra era solo un'ombra minacciosa sottolineata da un lampeggiare dietro di essa che era ormai quasi continuo. Stranamente, non ricordo di aver sentito il tuono. Dopo qualche minuto il suono si era trasformato in un assordante e spaventoso urlo come quello di una civetta ma mille volte più forte! Questo rumore subiva variazioni di tono, talvolta più grave, talvolta più acuto. Il tutto era sovrastato da un altro suono come quello di un treno, ma molto piu potente.A quel punto mio nonno ci ha gridato di rientrare in casa altrimenti ci avrebbe chiusi fuori! Siamo rientrati in cucina e abbiamo abbassato la persiana. Ricordo che stavo guardando la luce del lampadario in cucina quando si spense all'improvviso. Eravamo nel buio completo, mia sorellina che era rimasta in camera da letto si mise a piangere spaventata dal buio e da questo rumore infernale mai sentito prima. Dopo qualche minuto tutto si calmò ma la corrente elettrica non tornò prima del giorno seguente. L'indomani ci siamo resi conto dei danni occasionati dal tornado. Fortunatamente le case della nostra via erano state risparmiate anche se la strada era coperta di vari detriti come coppi e grossi rami. Il tornado era passato 200 m più a sud scoperchiando case e abbattendo alberi. Nella nostra zona il tornado non era ancora al colmo della sua violenza e non ci furono vittime. Verso Venezia le cose furono diverse e i danni ingentissimi. Incredibilmente quando il vortice entrò in laguna di Venezia sollevò dall'acqua una nave taxi facendola poi ricadere in acqua! Questo fatto eccezionale e stato anche descritto nella rivista scientifica francese " Science et vie".
Fummo colpiti
a Genova nell'agosto del 1993. Il giorno esatto non lo ricordo, potrebbe essere
il 27 o il 28 agosto, l'ora il tardo pomeriggio, tra le 17.00 e le 18.00.
Una tromba d'aria dissemino' panico in almeno tre quartieri prima di andare
a morire sui monti dietro casa mia. Io ero appena tornato a casa, quando venne
un'acquazzone molto forte e subito dopo si comincio' a sentir fischiare il
vento in modo anomalo. Chiusi tutte le finestre e tirai giu' le tapparelle.
Tenni sollevata solo quella di cucina e rimasi a guardare dalla finestra quello
che stava avvenendo. Vidi un ammasso grigiastro dirigersi a fortissima velocita'
contro il mio palazzo. Anche il rumore della massa in movimento era notevole,
a parte i fischi delle raffiche. A quel punto tirai giu' anche quella tapparella.
Nel giro di pochi secondi successe il finimondo. Non avevo mai sentito raffiche
di vento di quell'intensita'. Quello che mi rimarra' per sempre impresso e'
il tipo di fischio delle raffiche, completamente diverso da ogni altro sentito.
Le raffiche erano brevi, violentissime e si susseguivano ad un ritmo incessante.
La tromba d'aria ci lascio' dopo circa 30 secondi, ci furono ancora alcune
raffiche ritardatarie, ma di intensita' piu' ridotta. Giuro che nonostante
fossi in casa furono 30 secondi di paura, temevo che tapparelle e finestre
non potessero reggere la forza e non riuscivo neanche a capire cosa stesse
succedendo. Sentivo solo il rumore, i fischi delle raffiche, un rombo sordo
e il fracasso degli oggetti che volavano con la tempesta. Il mio palazzo subi'
dei danni notevoli, i ponteggi che erano sul tetto, crolalrono in strada,
l'officina di fronte a casa mia venne scoperchiata come anche i tetti d'ardesia
di alcuni palazzi. Ci furono molte ringhiere di balconi e facciate di case
danneggiate a causa degli oggetti che volavano nel vortice (sedie e tavoli
da giardino ad esempio), automobili semidistrutte travolte dai cassonetti
della spazzatura o da altri oggetti vaganti. In un appartamento dove erano
state lasciate le finestre aperte, crollarono i muri divisori di alcune stanze!
Sentii dire da qualcuno gia' un po' in la' con gli anni che gli sembrava di
vedere una situazione da dopo-bombardamento. Probabilmente esagero' un po'.
Di una cosa sono praticamente certo. Quello che ho visto prima di abbassare
le tapparelle, non era la solita tromba d'aria ad imbuto (di quelle sul mare
ne ho viste parecchie), ma un ammasso grigiastro che somigliava molto alla
foto mostrata sotto il racconto del Machiavelli. Non so in quell'occasione
il vento quale velocita' possa aver raggiunto. Io posso dire che talvolta,
durante le bufere di maestrale, la velocita' del vento arriva a 120Km/h, in
quell'occasione era sicuramente enormemente maggiore, non mi stupirei se alcune
raffiche avessero raggiunto i 200Km/h.
Max (Genova).
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Invia la tua testimonianza ed eventualmente le tue immagini a:
tornadoit@libero.it