Le
foto dei tornado e delle trombe marine dal mondo
(1)
a cura di Mauro Giovannoni
Questa bellissima
foto è stata scattata da Giuliano Solenni.
L'immagine è stata presa da una barca a vela il giorno 14 settembre 1999 verso
le ore 13.00. In quel momento l'imbarcazione si trovava a circa 100 miglia
ad ENE di Maiorca sulla rotta per Marsiglia, al largo quindi del Golfo del
Leone. Giuliano testimonia che in quel momento, dalla sua posizione, c'era
calma di vento.
Molto spesso le trombe marine si sviluppano in un contesto di calma di vento
ed è per questo che possono risultare molto pericolose per le imbarcazioni
a vela. L'unico vento apprezzabile infatti è quello che si dirige verso la
base della tromba e risulta quindi difficile sfuggire alla meteora. Non si
può stabilire con certezza quale sia il numero delle trombe marine che interessano
i mari del mondo: certamente noi possiamo vederne solo una frazione esigua
dalle coste e più raramente dalle imbarcazioni.
L'immagine del Meteosat7 di quel pomeriggio mostra chiaramente grandi ammassi
temporaleschi sulla Spagna orientale e sul mare a Nord delle Baleari. La forte
instabilità è determinata dall'approssimarsi da Ovest di un fronte atlantico.
Tutte le zone a golfo sono frequentemente interessate da trombe marine. Il
Golfo del Leone risulta poi essere una zona "calda" per motivi orografici.
Molto spesso infatti l'aria fredda atlantica proveniente dalle alte latitudini
entra nul Mediterraneo proprio attraverso questo passaggio, incanalata fra
le catene montuose dei Pirenei e delle Alpi. Il conseguente contrasto con
aria calda e umida mediterranea genera fenomeni convettivi violenti.
Questa straordinaria
sequenza di immagini mostra la formazione e lo sviluppo di un tornado abbattutosi
il 9 ottobre 1998 su Vilanova i la Geltrù, piccola località a 40 Km a sud
di Barcellona.
Tutte le foto sono state scattate da Josep Mirò, climatologo e collaboratore
dell'Istituto Nazionale di Meteorologia di Spagna.
Questa prima immagine mostra la caratteristica rotazione alla base della nube
temporalesca che precede l'insorgere di un tornado. Come si può notare il
verso della rotazione è ciclonico (antiorario nel nostro emisfero). La protuberanza
che si nota al centro della spirale è "l'embrione" del tornado,
ovvero la nube a imbuto nella sua fase iniziale di sviluppo; tale nube è molto
densa e assume quindi una colorazione lievemente diversa da quelle circostanti.
La seconda foto evidenzia come la bassa pressione all'interno del vortice
comincia a generare il caratteristico cuneo. Osservare così da vicino l'evoluzione
di un tale fenomeno è estremamente difficile e anche molto pericoloso: in
questo stadio infatti non è possibile prevedere se la tromba toccherà terra
e quale sarà la sua intensità.
L' ulteriore estensione verticale della nube a imbuto fornisce diverse indicazioni:
in primo luogo si può ipotizzare che il contatto con il terreno sia già avvenuto
o è imminente. Inoltre la forma assottigliata e contorta di questa proboscide
e l'assenza di una "nube a parete" (manifestazione visibile di un
mesociclone all'interno del temporale) indicano, nella maggioranza dei casi,
che si è in presenza di un tornado poco potente del tipo "landspout",
cioè l'equivalente a terra di una tromba marina (waterspout).
Le trombe d'aria del tipo "landspout" sono di fondamentale importanza
poiché quasi tutti i tornado che interessano il nostro territorio nonché l'intero
continente europeo appartengono a questa sottocategoria.
Essi non discendono da temporali a supercella e sono quindi detti anche tornado
non-mesociclonici. Questi piccoli tornado seguono quindi l'evoluzione di un
normale temporale: sono poco duraturi, spesso di scarsa intensità e si spostano
lentamente.
Polvere e detriti! Tornado a terra!
E' questa la frase con cui i cacciatori di tempeste annunciano che la nube
a imbuto appena osservata può essere classificata come tornado. La proboscide,
non visibile nella foto, non si estende fino a terra, ma il vortice è in contatto
con il terreno e solleva una nube di polvere. La mancata discesa dell'imbuto
fino a terra evidenzia di nuovo la scarsa intensità di questa tromba, oppure
può essere conseguenza della presenza di aria non molto umida nei bassi strati.
Scarsi danni alle strutture.
L' autore di queste foto riferisce che gli unici effetti di rilievo della
tromba d'aria sono stati lo scoperchiamento di parte del tetto di un granaio
(foto sopra) e un piccolo incendio dovuto alla rottura di cavi a bassa tensione.
Il tornado va classificato come un F1 sulla scala Fujita-Pearson.
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